Gp del Bahrain 2017 – La cronaca essenziale

Vettel mostra una forma straordinaria nel GP del Bahrain: già al via riesce a sopravanzare Hamilton, piazzandosi alle spalle di Bottas, quindi insegue il finlandese da vicino, fino a quando decide di entrare ai box presto (“undercut”) per saltarlo con il passo gara. Continua a leggere

Gp di Cina 2017, la cronaca essenziale

Inizio convulso del GP della Cina con pista bagnata: tutti meno Sainz sono sulle intermedie, ma la variabile imprevista è la safety car: reale o virtuale che sia.

Un incidente tra Perez e Stroll al primo giro provoca la neutralizzazione virtuale, nella quale Vettel e la Ferrari prendono la decisione -a posteriori fatale- di passare subito alle gomme da asciutto.

Vettel finisce dietro a Bottas, Ricciardo, Raikkonen e Verstappen, posizione critica: nel frattempo Giovinazzi completa l’opera iniziata sabato sbattendo più o meno nello stesso punto, costringendo l’ingresso della safety car (ed il passaggio obbligato delle vetture attraverso la pit-lane).

Prima della ripresa della competizione, Bottas è vittima di un episodio imbarazzante, girandosi mentre scalda le gomme: precipita in mezzo al gruppo e non sarà più protagonista.

Si riprende all’ottavo giro, con Hamilton, Ricciardo, Verstappen, Raikkonen e Vettel in testa al gruppo.

Dalle qualifiche (e dal GP d’Australia) si era compreso che il ritmo delle Red Bull non è al livello di quello di Ferrari e Mercedes e ben presto le rosse si trovano imbottigliate dietro a Ricciardo (passato da Verstappen al 12° giro).

In questo frangente Raikkonen si lamenta via radio in più occasioni della mancanza di coppia del suo motore, ma il team non fa nulla per agevolare Vettel, che deve passare di forza, al 20° giro, quando ormai è a più di 11 secondi da Hamilton.

Dopo soli due giri Seb fa un sol boccone di Ricciardo e salta Verstappen quando quest’ultimo si ferma ai box al 29° passaggio. Alla fine è di nuovo secondo.

Troppo tardi: ormai Hamilton ha un vantaggio di quasi 12 secondi e gestisce fino alla fine, vincendo davanti al tedesco. Dietro a loro Verstappen, tra una lamentela e l’altra via radio, tiene a bada Ricciardo e Raikkonen.

Dopo il GP di Cina, Hamilton e Vettel sono appaiati in testa al mondiale piloti.

 Cla   N°   Pilota   Vettura / Motore   Giri   Tempo   Distacco/Ritiro 
1 44  Lewis Hamilton Mercedes 56 1:37’36.160
2 5  Sebastian Vettel Ferrari 56 1:37’42.410 6.250
3 33  Max Verstappen Red Bull/TAG Heuer 56 1:38’21.352 45.192
4 3  Daniel Ricciardo Red Bull/TAG Heuer 56 1:38’22.195 46.035
5 7  Kimi Räikkönen Ferrari 56 1:38’24.236 48.076
6 77  Valtteri Bottas Mercedes 56 1:38’24.968 48.808
7 55  Carlos Sainz Toro Rosso/Renault 56 1:38’49.053 1’12.893
8 20  Kevin Magnussen Haas/Ferrari 55 1 Giro
9 11  Sergio Pérez Force India/Mercedes 55 1 Giro
10 31  Esteban Ocon Force India/Mercedes 55 1 Giro
11 8  Romain Grosjean Haas/Ferrari 55 1 Giro
12 27  Nico Hülkenberg Renault 55 1 Giro
13 30  Jolyon Palmer Renault 55 1 Giro
14 19  Felipe Massa Williams/Mercedes 55 1 Giro
15 9  Marcus Ericsson Sauber/Ferrari 55 1 Giro
14  Fernando Alonso McLaren/Honda 33 Trasmissione
26  Daniil Kvyat Toro Rosso/Renault 18 Ritiro
2  S.Vandoorne McLaren/Honda 17 Ritiro
36  A.Giovinazzi Sauber/Ferrari 3 Testacoda
18  Lance Stroll Williams/Mercedes 0 Incidente

Davies spezza la sequenza di Rea

La seconda gara di Aragon ha come protagonisti i due piloti Ducati, Davies e Melandri ed il capoclassifica del mondiale, Rea.

Johnny non ci mette molto a passare dalla nona posizione del via alla testa della corsa: cinque giri. Una volta al comando, Rea non spinge: si forma un gruppo con Melandri, Lowes, Van der Mark e Davies alle sue spalle, mentre Sykes da subito naufraga indietro.

La situazione cambia dal 12° al 14° giro, quando Davies si fa strada e si porta al comando e cambia ritmo: il gruppo perde subito le due Yamaha e Rea è nel sandwich Ducati.

Melandri regge il passo fino al penultimo giro, quando si stacca e lascia Rea e Davies a giocarsi la gara.

L’ultimo giro è teso: Davies finisce largo nelle “S” dopo il via, Rea cerca di infilarsi, ma Chaz resiste; Johnny ci riprova all’uscita della “S” che porta al lungo contro-rettilineo, ma Davies è più veloce in uscita, riprende la posizione brevemente perduta, e va a vincere.

Per la prima volta Rea viene sconfitto, ma concede solo 5 punti a Davies, che in Gara 1 aveva segnato uno zero. Il bilancio del weekend è quindi 45-25 per Rea.

 Cla   N°   Pilota   Vettura / Motore   Giri   Tempo   Distacco/Ritiro 
1 7  Chaz Davies Ducati 18 33’30.906
2 1  Jonathan Rea Kawasaki 18 33’31.389 0.483
3 33  Marco Melandri Ducati 18 33’33.385 2.479
4 66  Tom Sykes Kawasaki 18 33’41.468 10.562
5 60  M.van der Mark Yamaha 18 33’44.242 13.336
6 12  Javier Fores Ducati 18 33’47.857 16.951
7 81  Jordi Torres BMW 18 33’49.544 18.638
8 36  Leandro Mercado Aprilia 18 33’49.606 18.700
9 50  Eugene Laverty Aprilia 18 33’52.196 21.290
10 2  Leon Camier MV Agusta 18 33’53.152 22.246
11 40  Román Ramos Kawasaki 18 33’55.213 24.307
12 6  Stefan Bradl Honda 18 33’56.735 25.829
13 22  Alex Lowes Yamaha 18 33’57.517 26.611
14 88  R.Krummenacher Kawasaki 18 34’11.481 40.575
15 3  Julián Simón Aprilia 18 34’11.675 40.769
16 21  M.Reiterberger BMW 18 34’11.821 40.915
17 86  Ayrton Badovini Kawasaki 18 34’31.886 1’00.980
(16) 15  Alex de Angelis Kawasaki 13 24’41.318 Ritiro
(19) 84  Riccardo Russo Yamaha 12 23’14.006 Ritiro
(20) 69  Nicky Hayden Honda 11 21’18.947 Ritiro
Campionato Piloti
1 Jonathan Rea 145
2 Chaz Davies 95
3 Tom Sykes 91
4 Marco Melandri 81

Davies vola fuori all’ultimo giro ad Aragon

La prima gara di Aragon è stata dall’inizio una lotta a due tra Chaz Davies e Jonathan Rea: Davies ha condotto gran parte dei giri, e solo in un paio di occasioni Rea è riuscito a mettere il naso davanti, ma il pilota Ducati è sempre riuscito a replicare e riportarsi in testa.

Questo balletto è durato fino al penultimo giro, quando Davies, in testa, è volato fuori alla fine del lungo contro-rettilineo, alla staccata della curva 16: la sua gamba sinistra è rimasta a lungo intrappolata tra la moto e l’asfalto, fortunatamente senza gravi conseguenze.

Questa caduta ha lasciato una facile vittoria a Rea, la quinta di fila, davanti a Melandri, che ha avuto ragione di Sykes dopo una manciata di giri, ma non ha mai avuto il passo per riportarsi sui primi.

Rea ora conduce il mondiale con 47 punti su Sykes.

Cla   N°   Pilota   Vettura / Motore   Giri   Tempo   Distacco/Ritiro 
1 1  Jonathan Rea Kawasaki 18 33’24.302
2 33  Marco Melandri Ducati 18 33’28.360 4.058
3 66  Tom Sykes Kawasaki 18 33’31.814 7.512
4 22  Alex Lowes Yamaha 18 33’34.264 9.962
5 60  M.van der Mark Yamaha 18 33’36.604 12.302
6 81  Jordi Torres BMW 18 33’43.297 18.995
7 36  Leandro Mercado Aprilia 18 33’45.847 21.545
8 50  Eugene Laverty Aprilia 18 33’51.611 27.309
9 6  Stefan Bradl Honda 18 33’51.790 27.488
10 69  Nicky Hayden Honda 18 33’51.965 27.663
11 2  Leon Camier MV Agusta 18 33’59.711 35.409
12 21  M.Reiterberger BMW 18 34’05.860 41.558
13 3  Julián Simón Aprilia 18 34’08.308 44.006
14 88  R.Krummenacher Kawasaki 18 34’08.784 44.482
15 15  Alex de Angelis Kawasaki 18 34’10.217 45.915
16 84  Riccardo Russo Yamaha 18 34’47.835 1’23.533
(2) 7  Chaz Davies Ducati 16 29’40.709 Incidente
(17) 12  Javier Fores Ducati 14 26’50.895 Ritiro
(13) 40  Román Ramos Kawasaki 4 7’32.774 Ritiro
86  Ayrton Badovini Kawasaki 0 Meccanico
37  Ondrej Ježek Kawasaki 0 Rinuncia

MotoGP Qatar 2017, la cronaca essenziale

Weekend difficile in Qatar: la pioggia ha tormentato i piloti, forzando l’annullamento delle qualifiche (griglia basata sulle libere, in pole Vinales) e minacciando addirittura la cancellazione della gara.

Per fortuna dopo un paio di rinvii si è riusciti a partire e subito il rookie Zarco è salito agli onori delle cronache, andando al comando dal quarto posto in griglia.

Il francese ha quindi provato ad allungare, ma ha esagerato: a terra dopo sei giri di gloria. Via libera a Dovizioso quindi, in quel momento inseguito da vicino da Marquez e Iannone.

Questi ultimi viaggiano vicini, troppo vicini, tanto che all’undicesimo giro il pilota Suzuki tocca leggermente il campione del mondo in carica, in piena curva, quanto basta per proiettarlo nella via di fuga.

Dovizioso rimane quindi con un leggero margine su Marquez, che viene raggiunto da Vinales, molto cauto nei primi giri. Il neoacquisto Yamaha si sbarazza senza difficoltà di un Marc in fase calante e va a riprendere Dovizioso, ben presto seguito da Rossi, che dall’inizio della gara sembra copiare le mosse di Vinales.

Gli ultimi sette giri sono una lotta senza quartiere tra Vinales e Dovizioso: il pilota Ducati ha una gomma più morbida al posteriore e per lui ad ogni giro le performance calano, ma nonostante tutto riesce a rimanere incollato a Maverick, che porta l’allungo decisivo solo all’ultimo giro.

Vince quindi Vinales, dietro a lui Dovizioso e terzo è Rossi, dal decimo posto in griglia. Quarto Marquez, staccatissimo, raggiunto nel finale da Pedrosa. Malissimo Lorenzo: 11° a venti secondi.

 Cla   N°   Pilota   Vettura / Motore   Giri   Tempo   Distacco/Ritiro 
1 25  Maverick Viñales Yamaha 20 38’59.999
2 4  Andrea Dovizioso Ducati 20 39’00.460 0.461
3 46  Valentino Rossi Yamaha 20 39’01.927 1.928
4 93  Marc Márquez Honda 20 39’06.744 6.745
5 26  Dani Pedrosa Honda 20 39’07.127 7.128
6 41  Aleix Espargaró Aprilia 20 39’07.660 7.661
7 45  Scott Redding Ducati 20 39’09.781 9.782
8 43  Jack Miller Honda 20 39’14.485 14.486
9 42  Alex Rins Suzuki 20 39’14.787 14.788
10 94  Jonas Folger Yamaha 20 39’15.068 15.069
11 99  Jorge Lorenzo Ducati 20 39’20.515 20.516
12 76  Loris Baz Ducati 20 39’21.254 21.255
13 8  Héctor Barberá Ducati 20 39’28.827 28.828
14 17  Karel Abraham Ducati 20 39’29.122 29.123
15 53  Tito Rabat Honda 20 39’29.469 29.470
16 44  Pol Espargaró KTM 20 39’33.600 33.601
17 38  Bradley Smith KTM 20 39’39.703 39.704
18 22  Sam Lowes Aprilia 20 39’47.130 47.131
(10) 9  Danilo Petrucci Ducati 14 27’31.191 Ritiro
(3) 29  Andrea Iannone Suzuki 10 19’34.409 Ritiro
(6) 19  Álvaro Bautista Ducati 7 13’46.030 Ritiro
(1) 5  Johann Zarco Yamaha 6 11’44.661 Ritiro
(23) 35  Cal Crutchlow Honda 4 8’44.974 Ritiro

GP d’Australia 2017, la cronaca essenziale

Un risveglio con una piacevole sorpresa: la Ferrari conferma che nei test era stata la più brava a nascondersi e che in un testa a testa con la Mercedes, per la prima volta nell’era Turbo/Ibrida, non sfigura.

Lo si era compreso nella prima parte di gara: Hamilton in testa, ma Vettel sempre alle calcagna. Quasi telefonato il sorpasso ai box, soprattutto dopo che Hamilton viene bloccato per diversi giri dietro a Verstappen.

Quello che stupisce veramente però è arrivato dopo: Hamilton non rimonta su Vettel, anzi, il tedesco mantiene agevolmente il vantaggio, fino alla dimostrazione di forza finale, il giro veloce a giochi fatti. Era uno “sfizio” che aveva negli anni d’oro in Red Bull, quando aveva la gara ampiamente in tasca. All’epoca lo richiamavano dai box perché non lo facesse, ma lui ignorava bellamente queste indicazioni.

Il giro veloce è poi stato ulteriormente migliorato da Raikkonen, opaco per tutto il resto della gara, ma la sostanza resta: con dieci secondi di vantaggio, Vettel invece di rallentare, gioca a fare il giro veloce, e la speranza per i tifosi Ferrari è che lo possa fare ancora molte volte quest’anno.

Cla   N°   Pilota   Vettura / Motore   Giri   Tempo   Distacco/Ritiro 
1 5  Sebastian Vettel Ferrari 57 1:24’11.670
2 44  Lewis Hamilton Mercedes 57 1:24’21.645 9.975
3 77  Valtteri Bottas Mercedes 57 1:24’22.920 11.250
4 7  Kimi Räikkönen Ferrari 57 1:24’45.063 33.393
5 33  Max Verstappen Red Bull/TAG Heuer 57 1:24’40.497 28.827
6 19  Felipe Massa Williams/Mercedes 57 1:25’35.056 1’23.386
7 11  Sergio Pérez Force India/Mercedes 56 1 Giro
8 55  Carlos Sainz Toro Rosso/Renault 56 1 Giro
9 26  Daniil Kvyat Toro Rosso/Renault 56 1 Giro
10 31  Esteban Ocon Force India/Mercedes 56 1 Giro
11 27  Nico Hülkenberg Renault 56 1 Giro
12 36  A.Giovinazzi Sauber/Ferrari 55 2 Giri
13 2  S.Vandoorne McLaren/Honda 55 2 Giri
14  Fernando Alonso McLaren/Honda 50 Ritiro
20  Kevin Magnussen Haas/Ferrari 46 Ritiro
18  Lance Stroll Williams/Mercedes 40 Freni
3  Daniel Ricciardo Red Bull/TAG Heuer 25 Ritiro
9  Marcus Ericsson Sauber/Ferrari 21 Ritiro
30  Jolyon Palmer Renault 15 Ritiro
8  Romain Grosjean Haas/Ferrari 13 Motore

Rea di nuovo dominatore, grave errore per Davies

Buriram 2017, gara 2: sole, caldo.

Melandri al via mantiene la testa della corsa dalla pole, mentre da dietro rinvengono in modo furibondo Davies e Rea. Davies è impaziente, ed al terzo giro, per attaccare il compagno di squadra, finisce lunghissimo alla curva 3 e scivola.

Una manna per Rea, che al giro successivo passa Melandri e comincia ad allungare: la gara però viene interrotta subito dopo (6° giro) per una perdita d’olio che mette KO Savadori. E’ una buona notizia per Davies, che era ripartito staccatissimo dopo la caduta.

Al secondo via Rea deve controllare per un paio di giri Melandri, quindi comincia a viaggiare costantemente sul 33.7-33.8, facendo il vuoto: dietro a lui il pilota Ducati di rado riesce a scendere sotto il 34, con Sykes che, a poco a poco gli si avvicina.

Come in gara 1, Sykes passa Melandri all’ultima curva dell’ultimo giro, per conquistare la seconda posizione. Davies riesce a rimontare fino al sesto posto, contenendo i danni del suo errore.

 Cla   N°   Pilota   Vettura / Motore   Giri   Tempo   Distacco/Ritiro 
1 1  Jonathan Rea Kawasaki 16 25’02.029
2 66  Tom Sykes Kawasaki 16 25’06.107 4.078
3 33  Marco Melandri Ducati 16 25’06.224 4.195
4 22  Alex Lowes Yamaha 16 25’12.034 10.005
5 81  Jordi Torres BMW 16 25’16.762 14.733
6 7  Chaz Davies Ducati 16 25’19.001 16.972
7 69  Nicky Hayden Honda 16 25’22.572 20.543
8 12  Javier Fores Ducati 16 25’26.312 24.283
9 40  Román Ramos Kawasaki 16 25’26.893 24.864
10 21  M.Reiterberger BMW 16 25’28.037 26.008
11 15  Alex de Angelis Kawasaki 16 25’29.628 27.599
12 84  Riccardo Russo Yamaha 16 25’36.829 34.800
13 37  Ondrej Ježek Kawasaki 16 25’49.119 47.090
14 86  Ayrton Badovini Kawasaki 16 25’49.724 47.695
15 50  Eugene Laverty Aprilia 16 26’23.945 1’21.916
(8) 2  Leon Camier MV Agusta 10 15’50.788 Ritiro
(17) 88  R.Krummenacher Kawasaki 5 8’21.165 Ritiro
(18) 6  Stefan Bradl Honda 5 8’52.431 Ritiro
60  M.van der Mark Yamaha 0 Non partito
32  Lorenzo Savadori Aprilia 0 Non partito

Buriram Gara 1: Rea domina

Nessuna speranza per i rivali di Rea, che mantiene il comando al via: alla prima curva Melandri riesce ad insediarsi in seconda posizione, e rimane in contatto con il campione del mondo per i primi sei giri, dopodiché Johnny fa registrare il giro veloce e rimane da solo. Melandri commette un’errore al 12° passaggio, perdendo un secondo e mezzo: Davies si porta subito alle sue spalle e lo passa al 14° giro. A questo punto Rea è già irraggiungibile e continua ad aumentare il suo vantaggio. Davies non ha problemi a mantenere la seconda posizione, mentre Melandri viene raggiunto e passato da Sykes…all’ultima curva dell’ultimo giro.

 Cla   N°   Pilota   Vettura / Motore   Giri   Tempo   Distacco/Ritiro 
1 1  Jonathan Rea Kawasaki 20 31’16.125
2 7  Chaz Davies Ducati 20 31’22.404 6.279
3 66  Tom Sykes Kawasaki 20 31’24.290 8.165
4 33  Marco Melandri Ducati 20 31’24.364 8.239
5 60  M.van der Mark Yamaha 20 31’27.509 11.384
6 22  Alex Lowes Yamaha 20 31’30.987 14.862
7 81  Jordi Torres BMW 20 31’42.160 26.035
8 2  Leon Camier MV Agusta 20 31’47.880 31.755
9 69  Nicky Hayden Honda 20 31’49.430 33.305
10 6  Stefan Bradl Honda 20 31’51.333 35.208
11 12  Javier Fores Ducati 20 31’51.553 35.428
12 88  R.Krummenacher Kawasaki 20 31’54.990 38.865
13 32  Lorenzo Savadori Aprilia 20 31’55.994 39.869
14 21  M.Reiterberger BMW 20 31’56.265 40.140
15 40  Román Ramos Kawasaki 20 32’03.532 47.407
16 15  Alex de Angelis Kawasaki 20 32’13.328 57.203
17 84  Riccardo Russo Yamaha 20 32’17.121 1’00.996
18 37  Ondrej Ježek Kawasaki 20 32’21.455 1’05.330
(7) 50  Eugene Laverty Aprilia 19 30’04.249 Ritiro
(19) 86  Ayrton Badovini Kawasaki 6 9’43.909 Ritiro

Bilancio del secondo test di Barcellona

La Ferrari può cominciare a crederci: hanno messo a segno i due tempi più veloci di questa seconda settimana e, in alcuni casi, hanno pure rallentato vistosamente nell’ultimo settore per mascherare il potenziale della vettura.

Per quanto la Mercedes possa nascondersi, il clima non è quello dell’anno scorso: erano sicuri di sè, non azzardavano nulla, invece quest’anno, oltre a non aver mai messo a segno tempi inarrivabili, sembrano seriamente preoccupati. Da Lauda che afferma: “alcuni sviluppi non hanno ottenuto i risultati sperati”, ad Hamilton che indica la Ferrari come favorita a Melbourne. Insomma: non può essere tutta pretattica. O perlomeno, è obbligatorio sperare che non lo sia, perché l’alternativa è l’ennesimo campionato a due delle frecce d’argento.

Dietro a questi due team, c’è una Red Bull in difficoltà: sembrano a rischio riassorbimento verso centro gruppo, ma visto il pedigree del team, è più verosimile prevedere un inizio stagione in sordina ed un progresso costante, mentre gli altri team del suddetto “centro gruppo” in genere durante l’anno scivolano sempre più indietro rispetto al vertice.

Al solito tralasciamo il centro gruppo, per andare direttamente in fondo, dove la McLaren/Honda è sempre più la barzelletta del circus: rompono di tutto e di più con una frequenza impressionante ed Alonso è già lanciatissimo con la sua ironia. Gli hanno chiesto: “prendi la curva 3 in pieno?”. La risposta: “con questa macchina prendo praticamente tutte le curve in pieno…”